Nei miei studi, mi sono resa conto di come la magia e lo sciamanesimo, siano compagni di cammino. Le streghe e la stregoneria sono una forma “moderna” di quella ciò che erano gli antichi sciamani.
C’è da considerare anche che i primi fondamenti della magia cerimoniale, siano pratiche meditative tipiche delle culture sciamaniche risalenti al Neolitico.
Molte volte, quando si usa il termine sciamano, vengono in mente gli sciamani nativi americani, o siberiani ammantati di pelle di lupo. Lo stesso termine Sciamano deriva da una parola di origine siberiana, della pianura di Altaj, per le donne veniva spesso usato il termine Shamanka. La parola ha un origine indoeuropea il cui significato pare essere “conoscenza” o in alcuni casi “riscaldarsi”.
Tornando a noi, esistono molti tipi di sciamanesimo europeo, uno di questi può essere la pratica magia, medianica usata dagli antichi Celti, che ovviamente non si definivano sciamani, ma Druidi, parola che deriva dalla radice “dru” più “widd” che significa appunto, uomo di conoscenza.
Benchè non ci perviene quasi nulla delle pratiche druidiche, possiamo vederne i resti nelle loro opere di pittura muraria, come ad esempio le grotte di Lescaux, che nonostante risalgano alla prima età del Neolitico, hanno una diretta comunione con i popoli Galli che si sono sviluppati in quella zona all’inizio dell’Età del Bronzo.
Di conseguenza adesso esamineremo alcune pratiche, tratte in parte dalla mia esperienza personale, in parte dal libro “sciamanesimo celtico” di John Mettews, autore che ha cercato di ricostruire, con pratiche, teorie ed esercizi, una cultura spirituale celtica.
Prima di cominciare ad operare la vera e propria magia, cominceremo con lo stadio iniziale dell’essere Druidi, ovvero, incominciare ad essere umani che vivono in un mondo naturale, ed esplorabile non solo nel piano fisico ma anche in quello spirituale. Una volta riscoperto il proprio sé, e il divino racchiuso in tutte le cose si potrà passare all’arte pratica della magia druidica.
Esistono dodici stadi di base, che costituiscono il glifo (simbolo ricorrente)chiamata “scala dello sciamano”, per diventare uno sciamano attivo (uso il termine sciamano, poiché trovo che in un certo senso sia sinonimo del termine Druido) Riassumibile nel seguente modo:
1. Prima realizzazione: Risveglio della consapevolezza sciamanica
2. Opposizione: Le difficoltà che si incontrano all’inizio del cammino
3. Morte: il primo rito di passaggio nella formazione dello sciamano
4. Risveglio: la scoperta delle potenzialità individuale
5. Incontro: Primo incontro con la realtà interiore
6. Viaggiare: Passare nel mondo sotterraneo, ed esplorarlo.
7. Totem: scoprire e imparare dalle bestie totem e dagli animali di potere.
8. Lo sciamano interiore: incontrare uno guida interiore o un maestro.
9. Mondo dello Spirito: imparare a muoversi in modo volontario attraverso il mondo degli spiriti
10. Accettazione: Secondo rito di passaggio, e inizio di un lavoro esterno.
11. Visione: l’abilità di vedere nei regni inferiori e di predire gli eventi futuri.
12. La seconda realizzazione: L’integrazione fra il lavoro interiore e la vista esteriore.
All’interno di questa scala sono impliciti cinque principi chiaramente definiti che costituiscono la consapevolezza sciamanica, essi sono:
1. La scoperta del proprio rapporto con tutti gli esseri viventi: animali, vegetali, minerali.
2. Diventare consapevoli della forma e delle dimensioni dell’universo che ci circonda.
3. Familiarizzare con gli stati di essere alternativi, imparare a prendere contatto e lavorare con bestie totem, e gli animali di potere.
4. Entrare in contatto con il maestro sciamanico, che vi guiderà fino allo stadio successivo della propria iniziazione.
5. Capacità di viaggiare nel mondo ultraterreno, dove si contreranno gli Dei ed avrà inizio la fase più avanzata di crescita.
Una delle eredità che viene dal popolo celtico è la visione olistica del mondo, che presuppone che non vi siano divisioni fra il mondo della materia e il mondo dello spirito, né disparità di sessi, e la concezione che nessuno può abusare a suo piacimento di questo mondo, solo per il fatto di “possederlo”.
Per i Druidi, ogni cosa era sacra, ogni azione religiosa, ed aveva una re-azione al mondo interiore. Agiva come medium fra i mondi, quello interiore e quello esteriore, così come quello dello spirito e della carne. Per loro, la realtà del mondo Ultraterreno era sempre accessibile.
Le seguenti pratiche andranno praticate spesso, per aumentare la propria capacità di entrare in contatto con gli altri mondi. La costanza in queste pratiche è tutto per la buona riuscita nel proprio intento.
Un altro fattore molto importante è la solitudine.
Ogni tanto prendente del tempo per voi, per essere soli e praticare i vostri esercizi, stare soli serve all’essere umano per riprendere contatto con se stesso, e con ciò che lo circonda, facendolo riflettere sul tutto l’universo.
Per meditare sedetevi in un posto tranquillo dove nessuno vi possa disturbare, meglio se in un luogo naturale. Cercate di tenere la schiena diritta, per evitare di addormentarvi, sedete eretti, con le mani posate sulle ginocchia e i piedi a contatto con il pavimento. Rilassatevi e respirate profondamente, contando in modo regolare. Un modo è contare lentamente fino a tre, trattenere il respiro per un secondo, ed espirare contando di nuovo fino a tre. E’ importante che quando inspirate, fate gonfiare la pancia permettendo ai polmoni di prendere più aria.
Liberate in modo graduale la mente dai pensieri quotidiani, dalle preoccupazioni e dai timori. Azione che vi porterà via un po’ di tempo i primi momenti. Poiché centinaia di pensieri fanno capolino quando la mente si rilassa. Con il tempo e la pratica questi elementi andranno a dissolversi.
Una volta trovata la calma e la tranquillità potrete concentrarvi in un pensiero da seminare.
In alternativa, se dovete fare una visualizzazione, una volta che la mente è calma, potete lasciare che le immagini scorrano e prendano corpo nella vostra coscienza. Cercate di “essere lì” di entrare nel modo più completo possibile nelle scene descritte. Più le immagini saranno solide, più l’esperienza sarà appagante.
Così si possono compiere in modo naturale quei cambiamenti di coscienza, che fanno parte del processo per diventare Druidi. Dal punto fermo dentro di voi sarete in gradi di viaggiare alla ricerca di altre dimensioni. Nel linguaggio dei Celti questo è noto come “Mondo Ultraterreno” in pratica si entra in uno stato simile a quello della trance.
Altre tecniche per compiere questo viaggio comprendono varie posizioni del corpo e l’uso di un tamburo per indurre il cambiamento di coscienza.
Cadere in uno stato di trance è un altro modo per dire che state entrando in uno spazio interiore, nel quale si è in grado di purificarsi dalle preoccupazioni della vita quotidiana, e di diventare consapevoli di altri stati dell’essere.
Sulla base di ciò dovrete essere in grado di svolgere alcuni esercizi. Una delle prime cose che bisognerebbe imparare a fare è affrontare le limitazioni auto-imposte , le paure, gli auto-inganni. Tutte queste cose vi impediscono di aprire la mente agli altri Mondi.
Contemporaneamente dovrete comprendere il bisogno di solitudine nei quali dovrete affrontare le vostre emozioni. Forse bisognerà percorrere un lungo cammino prima che vi rendiate conto, e che ciò potrebbe essere doloroso, ma una volta che avrete imparato a conoscere il vostro vero sé, l’atteggiamento verso la vita sarà modificato in modo inimmaginabile.
Dunque prendetevi del tempo per stare in solitudine, se possibile andate in un posto dove non ci siano strutture urbane, il tipo di solitudine necessaria in questo caso, è la solitudine interiore che dovete cercare.
Così si imparerà che perdere una cosa significa conquistarne un'altra.
Di seguito illustrerò un percorso di visualizzazione che vi può aiutare a svolgere in modo naturale questo processo.
Esercizio: La Caverna dell'Attenzione
Immaginate di essere in una grande caverna, che ha per tetto un enorme arco sopra di voi, ei cui muri, si allungano ai lati fino a svanire nell’oscurità.
Quando sentite che la grotta è sufficientemente solida e reale, visualizzate al suo interno un cerchio di luce che vi circonda, vi assicura, che qualunque cosa accada nulla possa farvi del male. Quando vi sentite certi della vostra sicurezza, cominciate a visualizzare la vostra paura più grande, cercate di darle una forma concreta. Poi quando siete pronti chiamatela nella caverna ed affrontatela, fate lo stesso con i sentimenti limitati, gli autoinganni, e anche con il vostro sé ideale, sottoponendoli ad un attento vaglio. Alcune paure sono così profondamente radicate in noi, che a volte non si riescono a riconoscere. Vedete queste cose per quello che sono, ombre del vostro sé reale. In seguito cominciate a modificare con molta attenzione le immagini che avete costruito. Osservatele mentre diventano di forma diversa. Il processo di rimodellamento può prendere molte sembianze, Il vostro sé timoroso può apparire privo di sostanza: modellato per acquisire fiducia e risolutezza: Ricordate quello che vedete e sentite, cercate di riportare indietro la sensazione del vostro sé interiore rigenerato dalla meditazione.
Bibliografia: Sciamanesimo Celtico - John Mettews
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